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Il Maine Coon e le sue misteriose origini

Le leggende legate al nome

 

I Maine Coon sono i gatti più grandi tra tutte le razze domestiche occidentali e la storia delle loro origini risulta essere piuttosto misteriosa.

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Parliamo di una delle "razze di gatti autoctone originali" degli Stati Uniti, nota per essersi adattata agli inverni rigidi e all'ambiente naturale selvaggio dello stato del Maine. Il freddo e le distanze tra gli insediamenti umani hanno aiutato la razza a rimanere inalterata per centinaia di anni ma sfortunatamente non si sa molto su come siano nati i primi esemplari, esistono però alcune teorie, più fiabesche che reali. 

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Una di quelle più comuni è che si tratti di un ibrido. Di questa teoria esistono due versioni: la prima è che un gatto domestico si sia incrociato con un procione (in inglese “racoon”), poco plausibile considerando il fatto che appartengono a specie completamente diverse e non possono riprodursi tra loro, la seconda teoria parla di un accoppiamento di un gatto con una lince rossa, apparentemente più probabile, ma in realtà anche questi due animali, pur essendo entrambi Felidi, non appartengono alla stessa specie.

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I gatti delle navi

 

La teoria più realistica sull'origine dei gatti Maine Coon è che discendano dai gatti delle navi europee sulle quali venivano arruolati come formidabili cacciatori, utili per mantenere il controllo dei topi che avrebbero potuto devastare il carico e il funzionamento interno della nave. Alcuni capitani erano così affezionati ai loro gatti a pelo lungo che se ne prendevano cura come fossero figli.

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Duecento anni fa, lo stato del Maine era un porto comune per le navi che necessitavano sostare per approvvigionamenti e riparazioni e con il passare del tempo molte famiglie di marinai si stabilirono nelle città costiere, portando con sé i loro preziosi gatti.

 

Il Capitano Charles Coon e i suoi gatti

 

Tra le teorie dei gatti sulle navi, una storia in particolare sembra distinguersi dalle altre. Nel 1800, un capitano di nome Charles Coon approdò in un porto del Maine e si stabilì insieme ai suoi gatti.  Secondo la storia, questi si accoppiarono con i gatti selvatici locali dando origine ad esemplari a pelo lungo e, quando questa caratteristica iniziò ad essere presente nelle cucciolate dei paesi vicini, vennero contraddistinti con il nome “Gatti di Coon” perché assomigliavano molto a quelli del Capitano. 

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Gatti vichinghi

 

Un’ulteriore versione della storia racconta di una probabile discendenza dai gatti delle foreste norvegesi. Questi sarebbero arrivati ​​negli Stati Uniti a bordo di navi scandinave, anche qui usati come cacciatori di topi. Gli esploratori nordici arrivarono negli Stati Uniti molto prima degli europei e se questa teoria fosse vera, i gatti Maine Coon sarebbero una specie autoctona molto più antica.

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Maria Antonietta e i suoi gatti d'angora

 

Il più colorato e interessante di tutti i miti sull'origine del gatto Maine Coon è quello che ha a che fare con ghigliottine e parrucche enormi.

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Al tempo dei reali francesi e dello stravagante mandato di Maria Antonietta a Versailles, i gatti angora turchi e persiani erano l’animale domestico più comune. A volte erano persino considerati un parassita, a causa della velocità con cui si riproducevano e si impossessavano delle case e si dice che il re Luigi XVI abbia usato i gatti come bersagli di caccia per divertirsi con i suoi amici.

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La storia che collega i gatti d'angora ai gatti Maine Coon è la storia della fuga di Maria Antonietta negli Stati Uniti. Quando Maria Antonietta e la sua famiglia furono arrestati a Versailles nel 1793, il suo capitano di nave Samuel Clough e alcuni dei suoi simpatizzanti progettarono una fuga nello stato del Maine. Al molo c'era una nave ancorata che percorreva regolarmente la rotta mercantile tra la Francia e il Maine e il piano fu quella di usarla per portare la famiglia al sicuro.

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Mentre Maria Antonietta e la sua famiglia erano tenuti in carcere, il capitano della nave e i suoi marinai caricarono la nave con mobili reali, carta da parati, vestiti e secondo i teorici, molto probabilmente una famiglia di gatti d'angora. Tutti i tentativi di salvataggio fallirono, provocando la decapitazione di Luigi XVI e poi di Maria Antonietta.

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Quando la famiglia reale fu giustiziata e sciolta, la nave capitanata da Samuel Clough, lasciò in fretta la Francia e salpò verso la destinazione prevista nel Maine. Là, nella città costiera di Wiscasset, la moglie del capitano attendeva con una grande casa pronta per i suoi ospiti reali. Questa casa esiste ancora ed è conosciuta come "La casa di Maria Antonietta", un tempo era un museo ma ora è una residenza privata non visitabile.

Ma torniamo ai giorni nostri…​

Le caratteristiche del Maine Coon

 

Il Maine Coon è un gatto forte, robusto, muscoloso e imponente. Il peso di un esemplare maschio può arrivare fino ai 13kg, con una media che varia dai 7kg ai 10kg, mentre per le femmine il peso oscilla tra i 5 e i 7kg.

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Questa razza è sempre stata apprezzata per la sua forza e bellezza. Il mantello è lucido e folto, il suo pelo semi-lungo è setoso, impermeabile all’acqua e alla neve. La coda è lunga e pelosa, distesa arriva almeno alla base del collo, la testa deve essere di grandezza media, in armonia con lo sviluppo del corpo. Il muso è squadrato, con zigomi alti, mento robusto in linea con il naso e il labbro superiore. Le orecchie sono grandi e larghe alla base, alte sulla testa, piuttosto distanziate e appuntite, sono munite di ciuffi di peli che spuntano dal padiglione auricolare e ciuffetti di peli sulla punta. Gli occhi sono grandi, un po' ovali e obliqui, possono essere di diversi colori: verdi, giallo-verdi, bronzo, impari e, solo nei gatti bianchi, blu. Le zampe, che guardate di profilo insieme alla schiena formano un corpo rettangolare, sono lunghe con le dita ricche di pelo, adatte in natura a non sprofondare nella neve.

 

Se ti interessa approfondire l’argomento, puoi andare alla sezione “Lo Standard del Maine Coon” (che pubblicherò molto presto).

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La sua voce è flebile e i versi non sono quelli del gatto europeo che siamo abituati a sentire, per questo motivo è importante imparare a riconoscere i suoi stai d’animo anche attraverso il linguaggio del corpo.

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La vita media di questo tipo di gatto è di 13/17 anni.

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Il carattere

 

Il Maine Coon vive tranquillamente in appartamento anche se non disprezza gli spazi aperti che devono necessariamente essere messi in sicurezza. Molto attivo e curioso, è un gatto equilibrato e con un carattere dolcissimo. Ama essere protagonista, essere coccolato e giocare.

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â€‹É paziente e intelligente, va d'accordo con altri animali e con i bambini. Si affeziona di più al padrone che alla casa e soffre molto la solitudine se viene lasciato da solo per molte ore o senza la compagnia di un altro animale.

 

Non soffre Il freddo invernale né la pioggia, grazie al folto pelo che lo protegge. É un temibile cacciatore e nonostante la sua mole, possiede un’agilità straordinaria che solo i predatori possono avere. 

 

Come spesso capita negli animali forti e grandi, il Maine Coon è dotato di una proverbiale bontà d’animo. Essendo una razza naturale è particolarmente rustico e robusto, la sua cura è semplice perché non presenta particolari problemi di salute, difficoltà nell’alimentazione e nella manutenzione della sua pelliccia.

 

Perché scegliere un Maine Coon

 

Farsi sedurre da uno splendido esemplare di questa razza è semplicissimo: basta guardare nei suoi profondi e misteriosi occhi per innamorarsi e desiderare di condividere con lui le proprie giornate. La particolarità di questo gatto, infatti, è quella di avere un’espressione sognante.

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Naturalmente, come per tutti gli animali, l’educazione incide molto sui suoi comportamenti. È bene educarlo a una corretta condivisione della casa, dandogli tutto ciò di cui ha bisogno (cibo, giochi, amore, cure etc.) ma facendo anche in modo che riconosca in voi un leader da seguire.

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Il motivo che spinge a scegliere un gatto di questa razza è presto detto: il Maine Coon incarna tutte le caratteristiche tipiche del felino – l’aspetto fiero, imponente e selvaggio – rimanendo comunque un dolcissimo gatto, affettuoso, molto socievole e veramente intelligente.

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